domenica 23 novembre 2014

Black Friars - L'Ordine della Penna -- recensione

Titolo: Black Friars - L'Ordine della Penna
Autrice: Virginia de Winter
Edito: Fazi Editore
Anno: 2012
Pagine: 485 p.
Prezzo: 17,50 €
Trama: Altieres, l’antica dinastia regnante nel Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi eredi e a portare il nome dell’antica casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali a cui regnare non è permesso. Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia Blackmore, unica erede della dinastia, creduta morta da anni, è stata ritrovata, e la Vecchia Capitale non sarà più la stessa. Gli oscuri segreti degli Altieres stanno tornando a calare ombre sulla città e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti. Mentre Sophia sta invece imparando a conoscere la sua nuova vita e cosa significhi essere una Blackmore, Eloise Weiss, coraggiosa eroina protagonista dei due romanzi precendenti, deve affrontare forze che nemmeno i suoi poteri possono governare. I morti non possono infatti riposare in pace, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell’erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Black-more nascondono da secoli e ora sono sfuggite al loro controllo.

Eccoci qua, con la prima recensione del blog. Vi avevo detto che avrei trattato anche di questo, no? Quindi eccovi accontentati.
Sto (ri)leggendo la saga di Black Friars da quest'estate - alla fine della lettura di tutti i libri vi beccate il post gigante - e sono quasi giunta alla conclusione di questa. Ed una parte di me urla "NOOOOOO!!!". Ma purtroppo, così è la vita, i libri finiscono - cattivi autori, cattivi!
Passiamo alla recensione seria, adesso.

Voto: ★★★★

GABRIEL STUART, IO TI AMO, TI PREGO SPOSAMI!!!!!
Avevo detto che sarei stata seria? Mh, non ricordo. Questo libro è un concentrato di angst per una fangirl media! E continuo a ripetere che la de Winter fa progressi su progressi, nello strutturare la storia che diventa sempre più intrigante con il passare dei capitoli e mi sono anche ritrovata a leggere in piena notte come non facevo da tempo e sospirare ad ogni pagina e rigo letto!
Adoro follemente Sophia (e Gabriel ovviamente, che ha spodestato nella mia classifica gli uomini di Virginia de Winter al secondo posto). A differenza di Eloise, la trovo più conforme al mio modo di pensare, riesco ad immedesimarmi di più in lei e questo gioca a mio vantaggio nella lettura. Sophia è un personaggio apparentemente semplice, sebbene la sua natura non lo sia affatto, e permette dunque al lettore di sentirsi più vicino a lei. Rispetto ad Eloise, per me è stato così. Come al solito, personaggi decisamente ben strutturati e ricchi di sfaccettature.
Ora potrei dilungarmi per ogni singolo personaggio presente nel libro - escludendo Eloise ed Axel, non troppo presenti in questo secondo, narrativamente, e terzo, cronologicamente, libro della saga - e mostrare al mondo quanto sia incapace di pensare lucidamente davanti a dei personaggi ben fatti, per questo non lo farò.
Come le ambientazioni, anche i suddetti sono fondamentali per la storia. E ritrovare entrambi gli elementi in una saga fantasy è sempre piacevole.
Passiamo alla trama del libro. Anche stavolta c'ero quasi arrivata al fulcro principale del romanzo, ma ovviamente mi sono sfuggiti tutti gli ingegni fantavolosi intavolati dall'autrice. È interessante come Virginia de Winter riesca a costruire una vera e propria storia nel suo romanzo - e non parlo di quella interna alla trama! La storia del Continente, dettagliata, come se esistesse davvero ed i suoi annali fossero solo nascosti in qualche biblioteca segreta che attende di essere scovata.
Confesso che al pensiero di terminare la saga, so che avrò molta nostalgia della Vecchia Capitale e dello Studium, un po' come quella che provo per Hogwarts. La de Winter è capacissima di farti amare quei luoghi, di farti desiderare ardentemente di passeggiarci o quantomeno poterli vedere. Credo che se dovessi scegliere un mondo fantastico in cui ipoteticamente fuggire, sceglierei il suo e non vorrei più lasciarlo.
Per tutti questi motivi, consiglio vivamente questa saga a tutti. So che il primo volume - "L'Ordine della Spada" - potrà spaventarvi per la mole ed anche per molte descrizioni particolarmente noiose, ma non lasciatevi scoraggiare perché dopo ne vale decisamente la pena, dopo diventa il libro che avete sempre sognato e non sapevate neanche di sognare!
Amo follemente questa saga, fatevene una ragione. Cinque stelle e se potessi ne metterei altre venti!
pace&amore.
 

0 commenti:

Posta un commento